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Nel contesto attuale dei mercati digitali, Bitcoin resta l’asset di riferimento per investitori istituzionali e retail. Dopo aver toccato massimi storici oltre 125 000 dollari, il prezzo si è riposizionato intorno a 110 000 dollari, evidenziando un quadro di volatilità che richiede riflessioni strategiche. Le analisi mostrano un contrasto tra le prospettive di un mercato rialzista prolungato e i segnali di un possibile mercato ribassista alle porte.
Secondo un report di CoinDesk, alcuni esperti di teoria delle onde di Elliott ritengono che il ciclo a cinque onde iniziato nel 2022 sia giunto al termine. Il recente calo da 126 000 a 104 000 dollari segnala, a loro avviso, un’inversione e potrebbe portare il prezzo nell’area 70 000-80 000 dollari (www.coindesk.com). L’analista Jon Glover afferma che “il mercato toro è finito” e prevede un periodo di consolidamento fino al 2026 (www.coindesk.com). Questa visione evidenzia come alcuni investitori stiano adottando strategie difensive, privilegiando la protezione tramite opzioni put e riducendo l’esposizione.
Dall’altra parte, altri operatori considerano l’attuale ritracciamento un riaggiustamento di metà ciclo. Un report di VanEck, citato da CryptoPotato, sostiene che la flessione di ottobre sia stata guidata dal deleveraging e che gli indicatori on‑chain restino solidi (cryptopotato.com). La crescita della massa monetaria globale (M2) spiega oltre metà della variazione del prezzo di Bitcoin, rafforzandone il ruolo come asset alternativo. La leva finanziaria è tornata su livelli moderati, mentre l’attività on‑chain aumenta. In questo scenario, il mercato rialzista potrebbe essere ancora integro, pur con volatilità elevata e maggiore attenzione al rischio.
Sul piano tecnico, un’analisi di Investopedia segnala che Bitcoin è tornato sopra il livello psicologico dei 110 000 dollari dopo una forte liquidazione (www.investopedia.com). Sono identificati supporti intorno a 100 000 e 93 000 dollari e resistenze tra 117 000 e 123 000 dollari. La presenza di acquirenti sulla media mobile a 200 giorni indica che il trend di lungo periodo è ancora positivo, ma la conferma dipende da volumi crescenti e da un sentiment macro favorevole.
Quali fattori influenzeranno la direzione nei prossimi mesi? In primo luogo, l’evoluzione della politica monetaria: un eventuale allentamento dei tassi potrebbe attrarre capitali verso asset digitali, mentre tensioni geopolitiche potrebbero alimentare l’incertezza. In secondo luogo, la regolamentazione: l’approvazione di ETF spot e l’adozione istituzionale restano catalizzatori potenziali. Infine, gli indicatori on‑chain: un incremento di nuovi indirizzi attivi e volumi in crescita potrebbero segnalare un rinnovato interesse.
La strategia per gli operatori richiede un approccio equilibrato. È fondamentale monitorare i livelli di supporto e resistenza, valutare la liquidità globale e considerare i dati macroeconomici. La volatilità rimarrà elevata finché il mercato non avrà consolidato una direzione chiara. Un’esposizione modulare, accompagnata da strumenti di copertura, permette di beneficiare di eventuali rally senza subire eccessivamente le fasi correttive. In sintesi, il settore si trova in transizione tra un potenziale proseguimento del mercato rialzista e l’avvio di un mercato ribassista: solo l’evoluzione dei fattori macro e dei comportamenti on‑chain darà un segnale definitivo.


